Siamo ormai quasi al termine di questo mese di ottobre e la maggior parte delle mie amiche mamme è impegnata nella preparazione del costume per il proprio pupo per la festa all’asilo di Halloween…lo festeggiate anche voi?… e ChicandRoll?
A dire la verità, io da sempre ho ricordi di festeggiamenti in occasione della commemorazione dei defunti, ma ricordi di famiglia, di calore, di tradizione. Da piccola, infatti, andavo insieme a mia sorella al cimitero accompagnata da mamma e papà…portavamo i fiori ai nostri avi…mi affascinava girare per il cimitero, incontrare altre persone affaccendate ad addobbare con fiori e lumini le tombe dei loro cari…
non mi stancavo di ascoltare le storie dei miei bisnonni di cui l’unica immagine era data dalla foto sbiadita attaccata al loculo…pensavo al mio trisnonno cocchiere di un conte e non so perché mi immaginavo scene di fughe notturne in stile Georgie…
oppure pensavo a come potesse essere nascere nella seconda metà del 1800 e venire a mancare nella prima metà del 1900…mi fermavo sempre anche a mandare bacini al fratellino di una cugina di mio papà salito in cielo a causa di un ittero…insomma pensieri da bambina…alla fine del nostro giro, infreddolite (allora gli autunni erano particolarmente freddi e nebbiosi), andavamo dai nonni a prendere un the caldo con i classici dolcetti acquistati nelle bancherelle fuori dal cimitero…dolcetti a base di fichi e nocciole, fruttini di marzapane e collane di castagne…insomma un misto di alcune tradizioni popolari italiane derivate dai miei genitori…
Numerose infatti sono le tradizioni tutte italiane, rotolate attraverso i secoli, che raccontano come si viveva e si vive questa notte speciale. I bambini siciliani, ad esempio mi ha sempre detto mia madre, facevano fatica ad addormentarsi perché sapevano che i morti girano per casa per consegnare i regali e che se sono svegli “Ti cattigghiunu i pedi” . Per fortuna, all’alba, tutta la paura della notte si trasformava in una giocosa caccia alle bambole, al fucile o al cesto dei taralli e dei pupi di zucchero lasciati, di notte, dai morti. Oppure in alcuni paesi della Lombardia, si racconta ai piccoli che il 1 novembre, a mezzanotte in punto, i morti escono dal cimitero in processione con una candela in mano, diretti verso la chiesa del paese. Prima di rientrare in cimitero, si trattengono qualche minuto nelle loro case ed è per questo che, sul tavolo della cucina, vengono lasciate delle castagne. Infinite sono le storie legate alla festa dei morti presenti in Italia.
Tornando alla domanda che avete fatto a ChicandRoll…penso che quest’anno starò in famiglia…porterò i bimbi a ‘conoscere’ i loro bis e tris nonni…a vedere la nuova casa della loro zia per cui l’idea è di preparare una candela profumata da accendere per diffondere in casa il profumo di vaniglia e famiglia che la ha sempre caratterizzata…ci cimenteremo anche, disastri permettendo, a preparare dei dolcetti di marzapane…insomma tradizione tradizione!