Oggi titolone e pure sibillino…Beh vogliamo condividere con voi un pochino dell’atmosfera e dello spirito respirati durante la nostra giornata trascorsa appunto al monastero indù Svami Gitananda Ashram.
Si tratta di un luogo spirituale a pochi chilometri da Savona fondato nel 1984 dal Maestro Yogasri Svami Yogananda Giri. Qui si può ritrovare il contatto con la natura, recuperare le energie, rigenerarsi…il tutto per facilitare il proprio cammino interiore. Meditazione, tranquillità, acutezza mentale, rispetto verso ogni persona/animale/cosa e servizio sono il fulcro di tutto ciò che accade in Ashram. Vi è una rigorosa pratica giornaliera che comprende, appunto, meditazione, hatha yoga, pranayama, mudra, kriya, tecniche di concentrazione e rilassamento, canto devozionale, riti nel tempio dedicato a Maha Tripurasundari, il satsamgha, “incontro nella Verità”. Le lezioni si alternano a momenti di pausa, che favoriscono anche la condivisione di momenti con la comunità che nell’Ashram vive per percepirne la forza e l’energia derivanti dalla presenza del Maestro e della sua tradizione. In parole semplici, il posto giusto per chiunque sia interessato alla ricerca spirituale, allo yoga o alle varie discipline della cultura indiana…Si può decidere se visitare o soggiornare all’Ashram…e vi diciamo che è un’esperienza davvero unica che non può che portare alla scoperta della vera natura spirituale di ognuno al di là di qualsiasi credo e religione ovvero alla scoperta di bellezza, gioia e consapevolezza.
Allo Svami Gitananda Ashram si insegnano tre tradizioni e vari tipi di yoga. In particolare, il siddha siddhanta yoga, che per le più ferrate è un sistema di yoga tantrico in cui ogni tecnica è espressa nelle sue massime potenzialità per mantenere in armonia il corpo e la mente, per le neofite come noi è l’insieme delle tecniche per tutte le possibili necessità dell’uomo, a seconda della sua condizione fisica, della sua salute, del suo livello spirituale, della sua sete di conoscenza, della sua aspirazione, della sua devozione.
Ad esempio, e qui cito (www.gitandashram.it):
Hatha yoga: per un profondo sviluppo della consapevolezza di corpo-mente attraverso purificazioni (karma), posizioni del corpo (asana), controllo dei soffi vitali (pranayama), controllo dell’attività neuromuscolare (mudra), etc.
Karma yoga: la via dell’azione. È la via dell’azione disinteressata e consapevole. La sua pratica conduce alla conoscenza e al controllo delle proprie tendenze e forze inconsce e al superamento dei vincoli karmici: è il fondamento su cui poggiano tutti gli altri tipi di yoga.
Laya yoga: laya significa riassorbire, quindi, questo yoga, attraverso il riassorbimento di tutte le energie e forze normalmente dissipate, porta al risveglio e alla realizzazione di quella pura e luminosa coscienza qual è kundalini sakti e al controllo e trasformazine delle sue più alte espressioni di forze e poteri.
Raja yoga: per lo sviluppo delle potenzialità della mente per mezzo del risveglio dei centri psichici e spirituali dell’uomo con appropriate tecniche.
Jnana yoga: per la realizzazione della conoscenza del Sè attraverso tecniche di rilassamento, jnana kriya, meditazione e studio dei testi.
Yoga cikitsa: sistema olistico di prevenzione, cura e mantenimento della salute non solo fisica, ma altresì emozionale, mentale e spirituale.
Insomma, come possiamo intuire, esercitandoci tutti i giorni, facendo il cosidetto esercizio di disciplina, potremo affrontare noi stessi, esaminare la nostra vita e il nostro agire attraverso ‘il luminoso cristallo delle osservanze e delle etiche dello yoga.’
Cosa ne pensate? Vi abbiamo incuriosito?