Specchio specchio delle mie brame: i guanti?

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E’ ormai arrivato il freddo che preannuncia l’inverno…via libera quindi a cappotti, piumini, cappelli, sciarpe e guanti. Oggi però voglio parlare dei guanti intesi come accessorio dal fascino seduttivo che trae origine dal mondo della mitologia.

Infatti, il primo paio di guanti risale proprio all’epoca mitologica e precisamente a quando le Ninfe fasciarono le dita della dea Venere per ripararle dai graffi di un cespuglio spinoso, nel quale la dea della bellezza e dell’amore era caduta.

Da allora i guanti sono diventati uno strumento di seduzione seppur passando dal mondo del lavoro come utile dispositivo di protezione individuale…indi, che cosa? Diciamo come ‘abito di sicurezza’ delle nostre mani e braccia.

Lasciando il cantiere per la vita mondana, direi che i guanti a seconda della loro fattura e della tipologia delle mani possono ispirare, a seconda delle icone che li hanno resi famosi, le generazioni presenti e quelle future…Basti pensare alle mani sinuose e tornite di ‘Gilda’, a quelle sottili di Audrey Hepburn in ‘Colazione da Tiffany’ o al mondo burlesque di Dita Von Teese.

Ma quale guanto e per quale look? Quelli di lana, spesso divertenti, possono rendere particolare un look informale tradizionale; quelli di pelle o capretto sottili, dal gusto un po’ baudelariano (vi ricordate i guanti rosa di Baudelaire?), sono adatti a un look più elegante; quelli lunghi in seta sono d’obbligo la sera per eventi speciali.

Ricordatevi, però, che anche i guanti hanno il loro bon ton: mai al chiuso se l’occasione non è formale, mai a tavola, mai quando si deve stringere la mano a qualcuno…in teoria, dovremmo distinguere se la persona a cui stringiamo la mano è uomo o donna ma…nel 2015 con la parità dei generi, vogliamo adottare il mai stringere la mano indossando il guanto a prescindere, che dite?


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ChicAndRoll

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